Wednesday, July 1, 2009

Viareggio

Un altra strage di...

In Italia avvengono troppi "incidenti". Troppi morti. Troppe famiglie in lutto a cui è difficile dare una spiegazione onesta per quello che è accaduto. Il momento del lutto dovrebbe essere sacro e invece c'è sempre qualche amara considerazione da fare. "Si sarebbe potuto evitare se"...
In Italia non facciamo le cose come si deve e questo è chiaro. Lasciamo che gli interessi economici contingenti prevalgano sul buon senso e non abbiamo un progetto per l'avvenire.
Tutti gli uomini visualizzano il proprio futuro, sperano di trovarsi in condizioni migliori tra 5 o 10 anni. Ma in Italia cosa si spera per il futuro? Quale è il progetto? Quale è la visione che dovrebbe guidare questa nazione e quali le opere che si mettono in atto per realizzarla?
Nessuna, niente, nulla.

Ho sentito parlare di opere infrastrutturali grandiose quanto inutili, mentre mi pare che per andare da Velletri a Roma (40km) in treno, ci si mette ancora più di un ora, quando per andare da Nagoya a Kyoto (130Km) si impiegano 45 minuti.
Ho sentito parlare di "colonizzazione culturale" del mondo, di piani per il rilancio industriale ed econimico, di piani regolatori e di politiche per la sicurezza, ma alla fine si tratta di parole vuote, dette senza crederci troppo, con la stessa passione di un lombrico.

Ecco, allora mi piacerebbe che almeno qualcuno si prendesse le proprie responsabilità e spiegasse alle famiglie delle vittime di Viareggio e a quelle del terremoto in Abruzzo, perché quel treno trasportava vagoni di gpl in mezzo ad un centro urbano? Perché le case e persino gli edifici pubblici in Abruzzo non sono stati costruiti secondo le norme antisismiche obbligatorie per legge?
Vorrei inoltre sapere perché i ferrovieri che denunciano la carenza di sicurezza nelle ferrovie vengono licenziati da FS?

Vorrei sapere la verità su Ustica, la stazione di Bologna, piazza Fontana... Attendo paziente.

Ma nessuno darà queste spiegazioni. Nessuno si assumerà le proprie responsabilità e quelli criticheranno lo stato delle cose verranno chiamati disturbatori della quiete pubblica.
Questo perché l'Italia è il paese delle vittime innocenti senza colpevoli.
L'Italia è il paese delle "imprese", ma non dei progetti.
L'Italia è il paese di "quello che è stato è stato, adesso scordiamoci il passato".

L'Italia è il mio paese. Quello italiano è il mio popolo e ancora una volta mi devo unire al lutto nazionale con la chiara percezione che dovrò farlo ancora e tutto questo non è giusto.
Non è giusto.

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Cronache dall'inferno - Adnkronos

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