Friday, February 27, 2009

La Metro, il rumore dei passi e quello dei miei pensieri..


La Metropolitana. Non so spiegare bene perché, ma questi tunnel, queste scale mobili, i treni e le persone mi ispirano. Sarà l'attesa, il viaggio, gli sguardi che si incrociano distrattamente; come i destini di migliaia di persone che vanno a lavoro, a casa, a trovare il nonno, a fare la spesa, a scuola. E tutto il mondo passa di li carico di storie che si possono solo intuire. Passa e va, come il tempo, come la vita. È un gran libro questa metropolitana secondo me, se si a voglia di leggerlo.

Da Lovers in Japan


Per esempio la donna che incrocia con il suo sguardo il mio obiettivo, mentre intorno a noi tutto è frenetico. Chi era.. Per quell'istante si è occupata di me, uno sconosciuto con la macchina fotografica. E l'istante dopo?.. più nulla.. Forse neanche il ricordo.. E.. Via verso il destino!
Chissà se è importante o è solo il ritratto di una sconosciuta in un momento banale della vita. Io mentre la guardo mi viene in mente che sono spesso vittima del tempo, abituato a gestirlo "come un conto in banca: quanto ne è passato? Quanto ne manca?". E spesso indaffarato e perduto nei miei pensieri dimentico certe cose. Mi dimentico me stesso e il resto del mondo. Invece ogni momento è importante, ha un senso. È un attimo come tanti nel quale si può "essere" veramente o perdersi nelle pieghe della vita.
Si può essere presenti a se stessi e consci della presenza dei nostri simili e in questo vedo la grandezza dell'uomo. E in ogni istante è buono per ricordarmelo.
Quindi forse questa foto è uno dei miei tentantivi di ricordare a me stesso che: "Fatti non fummo a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza".

Anche in metrolpolitina.

Ecco gli stivali che piacciono a Carine. Una mattina che andavo a Sakae per fare qulche foto mi sono trovato nel fiume umano di persone che andavano a lavoro. Ascoltavo la musica con il mio iPod e quando ho tolto le cuffie ho avuto una strana rivelazione: in tutta quella confusione di gente si sentiva solo il rumore dei passi, parte il ronzio della mia musica. Mi sono sentito veramente Zen.

Da Lovers in Japan



L'uomo sempre al centro dei miei pensieri, nella metropolitana dalla Francia al Giappone. Sono sempre più convinto che a parte l'esteriore, il valore umano è lo stesso in qualunque parte del mondo. I modi cambiano, ma la sostanza è sempre quella.
La vera differenza la fa sempre chi osserva. Un Giapponese, un Francese o un Australiano pur parlando lingue diverse sono fatti della stessa pasta. E alla fine hanno più cose in comune di quanto pensino.

Molti si oppongono a questo mio modo di vedere le cose, come se dimenticassi le enormi differenze culturali, la storia, la lingua. In verità la storia ha già visto le culture di popoli differenti fondersi e confondorsi. Oggi in europa con che facilità ci si sposta e ci si integra da un paese all'altro, da una cultura a l'altra. Questo perché c'è stato un lungo percorso comune. Ma anche e soprattutto perché esiste un unico uomo che porta maschere diverse. E le maschere come i costumi sono facili a cambiare..


Da Lovers in Japan








No comments:

Post a Comment